Il gioco ha una funzione molto importante per la crescita e subisce delle variazioni in base alle diverse età e all’ambito nel quale ha luogo.
Il nido è un contesto privilegiato perché offre l’opportunità al bambino di sperimentare nuove tecniche di gioco e di conoscere materiali molto diversi rispetto a quelli utilizzati a casa.
Le attività ludiche che si svolgono al nido, non solo stimolano la curiosità del piccolo, ma rientrano nella logica di un più ampio percorso educativo volto a sviluppare le sue abilità cognitive e relazionali.
Il gioco esplorativo più amato dai bambini è il “CESTINO DEI TESORI”, indicato soprattutto per i più piccoli.
L’obiettivo di questo gioco è quello di stimolare la sfera senso-percettiva attraverso la scoperta di diversi materiali.
VISTA: colori e forme particolari attirano l’attenzione visiva.
TATTO: scoperta di diverse superfici attraverso pannelli tattili e oggetti che mettono in evidenza i contrasti (es.: liscio-ruvido, morbido- duro).
OLFATTO: sacchettini che racchiudono profumi e aromi diversi contribuiscono ad affinare questo senso.
UDITO: i bambini creano suoni e rumori utilizzando gli oggetti contenuti nel cesto.
Nonostante buona parte della giornata al nido sia dedicata ad attività strutturate, non mancano comunque momenti durante i quali i bambini possono muoversi e giocare in piena libertà.
“Eureka, ho trovato!”. Il termine euristico deriva dal greco e significa “riuscire a scoprire”. Questo gioco, infatti, aiuta i bambini a scoprire come le cose possano cambiare la loro funzione in base all’utilizzo che se ne fa.
E’ fondamentale mettere a disposizione dei piccoli molti oggetti diversi che accrescano la loro voglia di esplorare e di inventare sempre nuove soluzioni di “incastri” e abbinamenti possibili.
La finalità di questo tipo di attività è quella di favorire il gioco individuale che aiuta la concentrazione e stimola la creatività.
All’interno del nido una stanza è dedicata a questo particolare tipo di attività. E’ il gioco durante il quale i piccoli riproducono le attività dei grandi “imitando” la mamma che cucina, che stira, che fa la spesa, oppure il papà che lavora, il falegname o il negoziante.
In questo modo ogni bambino riproduce il suo mondo condividendolo con gli altri. Viene quindi favorito l’aspetto relazionale con i coetanei e con le educatrici, attraverso lo sviluppo dell’interazione comunicativa e del linguaggio.